lunedì 15 gennaio 2024

La Bara Volante è morta. Viva La Bara Volante.

In loving memory of


Sono un cinefilo da... più o meno quando ho imparato gattonare verso il telecomando e consumare voracemente tutto ciò che mamma tv passava, cartoni animati sì, ma anche tanti, tanti film quanti l'inesistente censura e parental control nella tv anni '80 e '90 consentiva di guardare.

La tv mi ha istruito. Le quattro ruote della mia prima auto mi hanno permesso di fare la masterclass in sala, quella sala bramata tutta una vita, perché quel bambino cinefilo nessuno lo portava al cinema. E' dovuto crescere e andarci da solo.

Internet, i forum, sono stati la finestra su oceani di passione cinematografica contagiosa, di cultura e contenuti trasmessi e condivisi, discussioni e informazioni che viaggiavano alla velocità di 56k orari.

Lì ho conosciuto altri appassionati che hanno irradiato le oscure lande dell'infernet con la loro passione, aprendo canali youtube, blog, podcast. Tante nicchie, frammentate ma più sensate dei grandi recensori "ufficiali" nati, cresciuti e morenti democristiani.

Uno di quei frammenti era il blog La Bara Volante di Cassidy, residente sgomberato senza nemmeno avviso di sfratto all'indirizzo di casa sua: https://labaravolante.blogspot.com/ che ormai non esiste più.
Blogger ha chiuso La Bara Volante il 10/01/2024, alla vigilia di un post su "The Bourne Supremacy" del sottoscritto che la Bara avrebbe ospitato. Non sappiamo se dietro c'è una testa di cazzo umana o un più probabile sistema automatico alimentato a pigrizia umana incapace di distinguere tra pirati e naufraghi della rete.
Oh, se l'avessero chiuso mentre mi accingevo a parlare di "The Bourne Legacy" li avrei capiti, anzi me ne sarei assunto la responsabilità.

Blogger è un servizio di Google. E' gratuito, è vero, ma ci sarebbe sempre da discutere sul significato della gratuità offerta da servizi che ospitano dei contenuti che non sono comunque monetizzati. Ci sarebbe sempre da discutere sul valore dei creatori di contenuti, su ciò che producono, e le condizioni alle quali e nelle quali lo fanno.

I blogger sono né più né meno come i graffittari di periferia, quelli a cui il comune concede di tanto un tanto un muro vuoto da pasticciare, e sono visti allo stesso modo. Anche là dove gli viene concesso di sbombolare le loro opere dando un po' di colore al grigiore delle periferie, non hanno nessuna garanzia che un domani una banda di guardie faccia cancellare tutto. Saranno sempre ospiti.

La Bara Volante non è mai stato un blog monetizzato. Non ha mai inserito link a servizi di pirateria, né ha mai ospitato film o contenuti che violassero il Copyright. Lo so da lettore. Lo so da collaboratore, per quanto molto occasionale.

Non ho mai avuto la pazienza di progettarmi un blog a cadenza regolare, non con la precisione quasi chirurgica del buon vecchio Cassidy.
Questo mio spazio su Blogger è nato in appoggio a un sito di racconti su un servizio a pagamento (scadente pure quello, peraltro). Questo mio blog non l'ho mai curato come si deve, non gli ho mai dato il sangue e l'anima come fanno altre persone, con la loro passione e il loro lavoro gratuito, non retribuito e per questo privo di valore agli occhi del servizio che li ospita. Felice di non aver mai puntato su Blogger a questo punto.

Ma chi siamo, noi voci senza volto nel chiacchiericcio indistinto dell'infernet, cancellabili, sovrascrivibili con un clic come il nome su una macchina da scrivere che s'inceppa su un insetto, e cambia il nome di un criminale con quello d'un impiegato.

Mentre scrivo vedo che il mio sistema Blogger salva diligentemente il testo perché nemmeno un carattere vada perso in caso di crash. Ma a che cazzo serve, se domani potrà essere cancellato senza motivo.

E' così il nostro mondo, il nostro tempo. Le meraviglie della tecnica ci hanno offerto dei megafoni imbroglioni, ologrammi davanti al nostro naso che non possiamo afferrare e mettere nel nostro zaino. Ci hanno offerto spazi sulla rete dove poter stampare le nostre parole illusi di equipararci ad editori di noi stessi. Ma non è così. Non siamo nessuno. Le parole che scriviamo in rete per pura passione sono come quelle lanciate da un megafono, possono echeggiare finché qualcuno decide di portarcelo via, e poi spariscono.

Sull'altro piatto della bilancia, il fango lanciato con gli stessi mezzi riesce ad attaccarsi alla vita reale delle persone, tracciando solchi e ferite reali, che a volte non si rimarginano.

E' la contraddizione vigliacca del nostro mondo, e non c'è da prendersela con poteri occulti e terzi, noi stessi consentiamo che sia così. Un bel discorso su internet diventa acqua fresca sui vestiti che s'asciuga al sole, mentre se ti buttano addosso merda diventa inchiostro che ti si tatua sulla pelle.

Qualche giorno fa "Il Post" emblema di ciò che più ha valore nel disastrato panorama del giornalismo italiano, uno dei pochi se non il più decente e professionale mezzo di informazione in questo strambo Paese a forma di scarpa (come direbbe Cassidy), scriveva della differenza tra possedere una copia di un film (un blu-ray, un dvd) e possederne invece la licenza acquistata da un servizio di streaming. Il possesso digitale non è equiparabile al possesso fisico. E fa specie pensare che proprio un giornale come "Il Post" non abbia copie cartacee che possano testimoniare l'esistenza di un briciolo di buon giornalismo se domani una crisi energetica globale, o una distesa di IEM cadesse su tutti noi per una guerra atomica.

Tutto ciò che è digitale è effimero. Non è progettato per restare se non riesce a superare la breccia della realtà per diventare parte del mondo fisico. La rete è immateriale e sfuggente come una somma di pensieri e sogni impossibili da afferrare troppo a lungo, che passano e svaniscono, anche se forse non fa differenza rispetto a ciò che stampato su carta può finire riciclato o bruciato. Magari tutta la condizione umana, in tutto ciò che fa, è destinata ad esser transitoria. Un discorso. Un articolo stampato su un giornale. Un libro dimenticato letto da nessuno o da chi è morto.

In ogni caso, un vaffanculo a 'sto sgorbio servizio di Blogger, non glielo leva nessuno.